lunedì 21 febbraio 2011

“Terribilis est locus iste hic domus Dei est et porta coeli”

IV tappa San Matteo in Lamis – Monte Sant’Angelo
Alle 6:10 scendo in cucina. Trovo fra Matteo già sveglio che mi prepara un cappuccino. Lo ringrazio, mi dice di pregare per lui quando arriverò a Monte Sant’Angelo. Lo farò. Alle 6:20 sono sulla strada, alle 8:00 arrivo a San Giovanni Rotondo, le gambe girano, non sento dolore ai piedi, l’aria fresca di ieri è stata un toccasana. Non mi fermo a visitare le spoglie di Padre Pio, bypasso San Giovanni e proseguo fino a Monte Sant’Angelo. Percorro 15 km in tre ore. Succede sempre così, dopo i primi due o tre giorni il tuo fisico si abitua a questi ritmi e potresti arrivare a Gerusalemme (prima o poi ci arriverò). A dieci chilometri da Monte Sant’Angelo abbandono l’asfalto e salgo attraverso dei sentieri fin su al crinale. Un panorama mozzafiato, da una parte c’è la Foresta Umbra, in tutta la sua maestosa grandezza, dall’altra vedo il golfo di Siponto da dove s’imbarcavano gli antichi pellegrini diretti verso Oriente attraverso la via Egnazia.




 C’è il mare, un pastore mi dice che quando non c’è foschia si riesce a vedere anche Bari. Cammino piano, sono in dirittura d’arrivo. Oggi è stata la tappa più lunga, ma non me ne sono accorto. Sotto di me vedo le case bianche di Monte Sant’Angelo, vedo il campanile angioino. Plano come un falco sulla grotta dell’Angelo. Non vado in albergo, scendo direttamente nella grotta. Sulla porta d’ingresso c’è la scritta “Terribilis est locus iste hic domus Dei est et porta coeli” (Terribile è questo luogo, qui è la casa di Dio e la porta del cielo). Sono finalmente arrivato. Sono felice, mi siedo sui banchi e resto senza parole e senza fiato per oltre mezzora. Mia nonna arrivò qui adolescente nel 1937, vide per la prima e ultima volta nella sua vita il mare, vide l’Angelo, vide la devozione popolare verso questo Santuario. All’esterno del Santuario i tempi sono cambiati, ma all’interno è tutto come lo videro gli occhi di un’adolescente oltre 70 anni fa.
Prima di andare verso l’albergo, voglio vedere il tau disegnato da San Francesco quando venne in questo luogo nel 1220 circa. Fa una certa impressione immaginare che quel graffito è stato vergato dal poverello di Assisi.
Il mio Cammino è finito.
Ho percorso 46767 passi. Per un totale di 163819 passi.

Buon Cammino a tutti, pellegrini! Ed allenatevi, magari il prossimo anno vi porto con me a Gerusalemme.

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